mercoledì 1 luglio 2015

UN MONDO A PROVA DI CUCCIOLO

UN MONDO A PROVA DI CUCCIOLO

La vita dei cuccioli comincia molto prima che noi facciamo la loro conoscenza, comincia molto prima anche del loro primo guaito e dalla loro prima poppata. Comincia a livello fetale, avvolti dal caldo abbraccio dell'utero materno, che li nutre, li protegge, li culla e li cresce. Il cucciolo ovviamente non è in grado in questa fase di fare esperienze dirette, ma questo non gli preclude la possibilità esperenziale. Il suo primissimo bagaglio di esperienze lo fa attraverso il suo ente referenziale, la madre, che in questa fase della gestazione, attraverso variazioni principalmente ormonali comunica coi feti i suoi stati emotivi. E' importante perento che la gravidanza scorra senza particolari cambiamenti nelle vita del cane, non è una malattia, e senza stati d'animo eccessivi che possano alterare in modo squilibrato l'assetto ormonale. Attraverso la madre, il feto, è in grado di percepire anche il contatto che proviene dall'esterno, ma salvo carezze io non credo che occorrano particolari manipolazioni per imprimere qualcosa a livello caratteriale ai cuccioli in questa fase, poiché il filtro materno è forte e solo la madre può comunicare, e lo fa in modo ininterrotto, in modo produttivo coi suoi cuccioli. Vi è anche un comunicazione TRA cuccioli :) nelle specie pluripare. 
Successivamente i cuccioli verranno al mondo e avranno già un piccolo bagaglio esponenziale pronto ad amplificarsi in modo esponenziale. La madre resterà sempre il referente primario, poi si instaureranno relazioni coi fratelli e poi col mondo. Poiché i cuccioli nascono INETTI, non vedono, non sentono, non sono in grado si alzarsi e camminare la presenza di una madre COMPETENTE è fondamentale. Deve stare con loro, pulirli accuratamente, nutrirli, proteggerli, accorrere ad ogni minima richiesta di aiuto e svolgere la sua funzione in modo impeccabile, per garantire una prole sana e a sua volta competente. I cuccioli si muovono strisciando in questa fase delle vita, seguendo il riflesso termotattile, l'olfatto, il paraolfatto e il gusto, sensi che permettono loro di trovare la mammella, il latte e il ventre materno, che sarà una base sicura anche dopo la nascita. Essendo sordi e ciechi le esperienza che possono fare in questo periodo, definito neonatale, sono ancora ridotte. Quando però poi gli occhi cominceranno e vedere, le orecchie a sentire e le zampone permetteranno i primi passi, qui comincia la vera scoperta del mondo ed è qui che entra in gioco l'allevatore. Più stimoli riceveranno i cuccioli più il loro complesso cerebrale e sinaptico si svilupperà. Più specie diverse dalla propria conosceranno meno saranno diffidenti verso il mondo una volta adolescenti ed adulti. Più soggetti equilibrati, sicuri e forti avranno intorno più il loro carattere si plasmerà sulla falsa riga dei loro referenti. E' in questo periodo molto sensibile che si gettano le basi per quello che sarà il futuro del cucciolo. La relazione con la madre, con specie diverse dalla propria, coi fratelli, con gli esseri umani, col mondo, con oggetti, le esperienze che farà, e il loro tono positivo o negativo, lo plasmeranno. Un cucciolo nato e cresciuto sempre e solo in un box, per esempio, circondato solo da altri cani o persone, avrà un bagaglio esperenziale troppo ridotto, e avrà bisogno di una socializzazione maggiore successiva allo svezzamento e probabilmente un po' di diffidenza verso il mondo farà parte del suo carattere. 
Il periodo chiamato di socializzazione va dal primo al quarto mese. Il cucciolo in questo periodo sarà curioso, propenso all'interazione, aperto ed è qui che la madre prima, e i cani e persone che avrà accanto poi, plasmeranno in modo irrevocabile il suo carattere. Qui si plasmano le motivazioni, le emozioni, l'arousal, l'autocontrollo, la sicurezza e l'equilibrio del futuro cane. Qui si plasmeranno anche i legami di attaccamento e una buona madre sarà quella che permetterà al cucciolo di avere la sicurezza necessaria per allontanarsi da lei, conoscere il mondo, fare le proprie esperienze sapendo che lei è lì, ed è pronta ad intervenire all'occorrenza, senza interferire con le esperienze che il piccolo deve fare. Importante pertanto è la competenza della madre e anche la ricchezza dell'ambiente in cui i cuccioli si troveranno a vivere il primo mese a casa dell'allevatore e poi a casa col nuovo branco.
E' pertanto importante che una volta allontanato dalla madre e dai fratelli il cucciolo trovi un ambiente ricco e dei soggetti, che saranno il suo nuovo branco, altrettanto sicuri e competenti come la madre, in modo che la sua crescita emotiva continui nel verso giusto. La molteplicità delle esperienze, delle specie conosciute, dei soggetti incontrati, avendo a fianco soggetti equilibrati e sicuri plasmerà nel modo migliore la sfera cognitivo comportamentale del cucciolo che avrà più possibilità di diventare un adulto equilibrato e competente, pur mantenendo intatta la sua personalità, individuale e il suo status. A 4 mesi il periodo di socializzazione, più o meno, si considera concluso, la madre, l'allevatore, i cani presenti in allevamento, le altre specie presenti, l'ambiante, e poi la nuova casa, le nuove persone che incontrerà e che saranno il suo branco, le esperienze, il nuovo ambiente, per i due mesi successivi all'abbandono delle madre e dei fratelli faranno del vostro cucciolo il cane che sarà... In bocca al lupo a chi alleva e a che decide di avere un compagno canino, il lavoro non è né facile né veloce, ma ricco di soddisfazioni!

venerdì 8 maggio 2015

Cavallo questo sconosciuto


CAVALLO QUESTO SCONOSCIUTO... Si parla tanto di benessere, ma poi...

Tutti noi proprietari e amanti dei cavalli crediamo sempre di fare il meglio per il nostro cavallo, ma spesso, in buona fede sottoponiamo i nostri animali a stili di vita del tutto innaturali per la loro etologia e struttura. Ovviamente non sono dalla parte di coloro che dicono che i cavalli non vanno montati e vanno solo ammirati nel pascolo... Il cavallo ad oggi è un atleta, uno sportivo, e quindi montiamo a cavallo, ma sarebbe buona cosa rispettare la sua essenza quando non siamo in sella e cercare di rispettarla anche quando SIAMO in sella. Rispettarla quando siamo in sella vuol dire secondo me lavorare ogni giorno per migliorare il nostro assetto in modo da non essere un pesante e ingombrante fardello per lui, che non è nato per sostenerci e avendo una struttura a Ponte sospeso, il suo punto debole è proprio dove noi abbiamo la sella. Sarebbe bene anche usare gli aiuti in modo corretto, poca mano, con morsi leggeri o meglio nulla, poiché la mucosa orale, il palato e la lingue sono zone sensibilissime per lui come per noi, poca gamba, senza speroni meglio, per evitare di ferire il sensibilissimo costato e costringerli il meno possibile a movimenti innaturale e stressanti per articolazioni e muscoli. Allenarli inoltre in modo idoneo ed etologico perché possano sopportare senza sforzo e magari anche con gioia il lavoro quotidiano.
La vita. Il cavallo è un animale di branco, ha bisogno del branco, isolarlo vuol dire porlo in situazione di non benessere. E non basta avere cavalli vicini di box, i cavalli sono animali da contatto tra loro... fanno grooming, camminano insieme, si riposano con la testa uno sull'altro, il contatto visivo conta poco e nulla nel loro etogramma.
Il cavallo si è evoluto per mangiare la maggior parte del tempo della sua giornata. Dare due pasti al giorno, magari che occupano anche poco tempo, costringe il suo sistema digerente a sopportare forti stress che possono portare a gravi conseguenze e la sua mente ad allontanarsi da ciò che realmente è portandolo a stress e comportamenti ossessivo compulsavi anche molto dannosi. Si nutre inoltre per lo più di vegetali poveri, non necessita di carichi eccessivi di proteine e tanto meno di zuccheri che non fanno altro che danneggiare il sistema digestivo e i suoi piedi già danneggiati molto spesso dalla ferratura, da molti considerata un male necessario, necessario si, ma solo per quei cavalli che non possono vivere in modo naturale e quindi avere zoccoli forti e sani da sopportare quasi tutto il lavoro. Per il lavoro che non possono sopportare ci sono le scarpette, molto tecnologiche ad oggi, che sopperiscono benissimo alla mancanza di ferri senza danneggiare una struttura perfetta e delicata come lo zoccolo. Il cavallo è nato anche per camminare la maggior parte del tempo... Chiuderlo in una stalla vuol dire procurargli noia, frustrazione e anche danni importanti al suo sistema di deambulazione. LA VISIONE DEL CAVALLO NATURALE, INTESA IN SENSO OLISTICO DEL TERMINE non è utopia, ci vuole però conoscenza (sapere in primo luogo chi è il cavallo), voglia (da qui parte tutto), pazienza (per alcune cose ci sono periodi di transizione importanti), tempo (il cavallo al paddock in compagnia non sarà sempre pulito e perfetto, sarà sporco, con qualche segno di morsi e magari anche felice). Più ci avvicineremo a quello che è il suo etogramma, più lo rispetteremo, più riusciremo a dargli ciò di cui ha bisogno, più al nostro fianco avremo un amico e soprattutto potremo parlare di BENESSERE del cavallo. Si parla tanto di maltrattamenti ed è vero ci sono cose assurde, al limite dell'umanità e della follia, ma non dovremo poi essere così certi nemmeno noi, che amiamo i nostri cavalli, di garantire il meglio per loro, il loro benessere... Perché sicuramente ci sono molte falle prima di arrivare al benessere. ma più punti realizzeremo più il nostro cavallo sarà felice!



mercoledì 22 aprile 2015

(cavalli) "monti senza imboccatura???? O_O "

Spesso mi sento dire, con un velo di stupore, "ma monti il cavallo senza imboccatura?" O_O (Beh, fortunatamente devo ammettere che lo sento molto meno di anni faperché questo tipo di monta, e di cultura si sta diffondendo, per fortuna sempre più, (per fortuna per i poveri cavalli) ^_^
Beh se il mio cavallo in quel momento sta indossando un bosal o una capezza la risposta alla domanda che reputo pertanto retorica, si... A volte continua lo stupore e seguono parole tipo: "non hai paura che ti prenda la mano?"
No, non ho paura che mi prenda la mano, e se lo fa, sono sicura che c'è un motivo e di certo poi si fermerà. A volte sento anche "come lo comandi senza nulla in bocca?"  Vabe qui si va oltre... Come se un cavallo si guidasse con l'imboccatura... No! Non si guida con l'imboccatura! La mano è solo l'ultimo degli aiuti che serve per GUIDARE (termine improprio non essendo una macchina) il cavallo.



Comunque si, spesso, non sempre, monto senza imboccatura. La miglior imboccatura? Quella di cui puoi fare a meno
Certo il discorso non è così semplice, non puoi prendere un cavallo x, togliere tutto e via andare. No. Dietro la possibilità di condividere esperienze con un cavallo senza che debba tenere in bocca un ferro freddo che comunque prima o poi,  poco o molto, gli procurerà fastidio e/o dolore, c'e' un grande lavoro. Lavoro che si basa sulla comunicazione e sulla fiducia reciproca. Lavoro volto a instaurare una relazione con un essere che noi stessi dobbiamo considerare COGNITIVO, cioè capace di ragionamenti e pensieri complessi. E' difficile per molti, forse troppi, quelli soprattutto che reputano il cavallo stupido, pensarlo come un essere cognitivo, ma lo è, che ci piaccia o no, che lo vogliamo ammettere o no. Certo se continueremo a giudicare un pesce dalla sua capacità di volare il pesce sarà ai nostri occhi SEMPRE stupido. Così come se continueremo a ragionare e pensare il mondo da uomini, le altre creature ci sembreranno più o meno stupide e più saranno lontane dalla nostra natura di predatori in cima alla catena alimentare più saranno da noi reputate stupide... Il cavallo e' molto lontano dalla cima dove noi siamo, lui è' una preda e come tale ragiona, elabora e reagisce a seconda anche della sua personalità e delle sue esperienze di vita, come tutti gli esseri viventi fanno. Quando ci rapportiamo a lui, se vogliamo gettare le basi della relazione che ci porterà a collaborazione, amicizia e fiducia dobbiamo pensarlo per quello che è, un essere cognitivo, senziente e predato... Per cui dalla parte di quelli che vengono mangiati. Già pensando questo noi che ci consideriamo essere superiori possiamo capire e interpretare molti dei suoi comportamenti se solo vorremo osservali con occhi e cuore aperti. Partendo da qui dobbiamo un po' studiare il suo etogramma e il suo essere, sui libri e sul campo, passando ore e ore con loro, solo a guardare come interagiscono coi loro simili, con gli etero specifici e con l'ambiente. Poi dobbiamo cominciare a capire e studiare come comunicano, perché quel linguaggio che usano e' l'unico che conoscono e lo useranno anche con noi in modo chiaro come sanno fare, sta a noi comprendere le loro parole. Già capire la loro essenza e il loro linguaggio e' cosa molto molto impegnativa e non ci si arriverà mai del tutto, ma più si conosceranno, meno si temeranno, più saremo disposti a intavolare una conversazione basata sul rispetto e sulla fiducia reciproca. I cavalli spesso ci danno fiducia, siamo noi a tradirla e poi riconquistarla sarà cosa ardua, anche se alla fine, con la chiave giusta la possiamo riottenere. 

Il problema? Capirli e capire cosa sono realmente presuppone impegno, tempo, pazienza, errori, tornare sui propri passi, rivedere le proprie teorie, tecniche e cambiare in primo luogo noi stessi. Perché il cavallo in primo luogo è uno specchio che smaschera con estrema facilità tutte le nostre debolezze e i nostri limiti e una volta arrivati qui, possiamo decidere di accettarli e con pazienza superarli o cercare di distruggere quello specchio che ci ha mostrato un NOI STESSI che non conoscevamo e che non accettiamo. Non tutti sono disposti a farlo, non tutti sono disposti a mettere in discussione un metodo usato per secoli, anni di esperienze, anni di lavoro, e soprattutto loro stessi. Molti preferiscono la via veloce, la via facile, dove lo scopo e' piegarli, distruggere la loro personalità, spegnerli, assoggettarli al nostro dominio e a quel punto usarli come meglio aggrada fino a che non si rompono e a quel punto gettarli via e poi ricominciare da capo. Quelli che si assoggettano saranno per sempre vuoti, schiavi e non saranno più cavalli, quelli che non lo fanno saranno venduti, passeranno di mano in mano, saranno maltrattati e se non si piegheranno, alla fine andranno al macello. Questa via e' facile, e' la via delle imboccature usate in malo modo, dei frustini e speroni usati con ignoranza, delle dome violente e della presunzione umana. Può essere più veloce, ma non avremo mai un amico al nostro fianco, ma uno schiavo che appena potrà fuggirà al nostro controllo o si ribellerà. 
Il metodo della comprensione e studio e' più lungo certo, ma porta a rapporti duraturi, sinceri, privi di violenza e frustrazione. Porterà anche a poter montare senza ferraglie e senza sella un buon compagno di vita e di esperienze emozionanti. 
Io ho deciso di optare per questo secondo metodo, cambiando ormai molti anni fa quella che era la mia NON cultura equestre, quello che era il mio modo di andare a cavallo a seconda di quello che mi era stato insegnato, ho messo da parte competitività, gare, allenamenti estenuanti, e mi sono messa a cercare un amico, comprensione, fiducia, occhi vivaci e vivi, non spenti e vuoti. Ho messo in discussione quello che credevo di sapere e soprattutto me stessa e a dire la verità ancora non ho finito e credo che non finirò mai... Così adesso, nonostante il percorso sia ancora lungo e tortuoso, posso godere del mio cavallo a pieno, senza forzature, senza mezze parole, senza fregature, ma in estrema comunicazione, rispetto, fiducia e divertimento. 
Il lavoro che sta dietro un bosal e' lungo, e parlo di Bosal, ma non è solo quello, dovrei dire il lavoro che sta dietro alla relazione che ti permette di usare il bosal è lungo... E' un lavoro non solo sulla relazione col cavallo, ma anche sul cavallo e soprattutto su di noi, perché per comunicare con lui dobbiamo essere padroni di quelli che si chiamano aiuti. Il cavallo non comprende la nostra lingua e quando siamo sulla sua groppa le nostre parole le porta a lui il nostro corpo. Il cavallo e così sensibile da sentire una mosca che si posa sulla sua schiena, figuriamoci se non sente i nostri comandi. Se è sordo c'e' un problema di comunicazione che esula dal ferro che ha o non ha in bocca. L'assetto, l'uso della gambe, della mani, del peso, sono cose che vanno estremamente curate e affinate e non basta una vita... Più le affineremo più il cavallo sarà pronto ad ascoltarci, meno dovremo usare attrezzi come imboccature, speroni, frustini, chiudi bocca, capezzine, martingale, jambon eccetera. Non ci serviranno se la comunicazione sarà fluida e chiara. Mano la comunicazione sarà buona più cose dovremo mettere in campo per farci capire, più il cavallo si farà sordo perché disturbato dal dolore, fastidio, rabbia, frustrazione e quant'altro di brutto potete immaginare. Il lavoro che sta dietro una monta ragionata senza imboccatura e' lungo e va oltre il normale addestramento. Dovremo imparare anche a controllare il nostro assetto emozionale per non influenzare il cavallo, dovremo controllare accessi di rabbia, ira, ansia, frustrazione, dovremo imparare a svuotarci di tutto ciò che ha riempito le nostre giornate quando montiamo a cavallo, così da godere a pieno dell'effetto risanante che questa attività ci regala... 
C'e molto molto di più dietro un cavallo con la bocca libera che risponde perfettamente ai comandi del cavaliere, con piacere, senza frustrazioni e senza lotte inutili e dannose. Ma ci vuole tempo e pazienza e la voglia di averli.
A me piace lavorare con il mio cavallo senza ferraglie, mi piace che lavori con me e per me senza che io gli crei dolore, fastidio, rigidità. Se ha qualcosa da dirmi, se deve mandarmi a quel paese per un mio errore e' libero di farlo e io lo ascolterò (e spesso mi trovo a dargli ragione). E' libero di dire la sua opinione senza paura del tirone in bocca, dello strattone, del ferro che sferza la lingua, o il palato, del cannone che urta le barre, degli speroni piantati nel costato, del frustino che sferza la sua pelle sensibile. E' libero di dire quello che pensa e lo farà con meno decisione, con meno forza, con meno rabbia, perché sa che sarà ascoltato e non ha bisogno di "urlare"... Poi valuteremo se ha ragione lui o meno è andremo avanti correggendoci a vicenda e cresceremo insieme ogni giorno di più. Quando siamo fuori invece sarà libero di scegliere dove mettere i piedi, di scegliere il terreno migliore, di dirmi se un posto è pericoloso o meno e poi starà a me, la sua guida, il suo leader se più vi è comprensibile come termine, convincerlo che va tutto bene, chiedergli di cambiare strada, chiedergli di fare anche cose che non vorrebbe, ma chiedere, non costringere, non forzare... In caso non voglia proprio darmi ragione, scenderò e passerò prima io dove non vuol passare per paura di pericoli.. Così da dargli fiducia.... Oppure tròveremo una soluzione insieme, da esseri cognitivi quali entrambi siamo, cha hanno qualcosa da dare l'uno all'altro in ogni istante della nostra relazione. 
Questa  è' solo una parte del grande lavoro che sta dietro un semplice bosal, ma già arrivare qui non è male, è un buon INIZIO.... Vorrebbe dei aver trovato un amico, un compagno di avventure... E non è poco!

Certo non monto sempre senza imboccatura, ma vi dirò perché un'altra volta. 

lunedì 20 aprile 2015

CON/SENZA PEDIGREE

E ancora, sempre a causa del lavoro che faccio, mi sono imbattuta in un cucciolo, bellissimo, perfettamente in standard, ben strutturato... Senza PEDIGREE
Io ovviamente ho fatto quello che dovevo dal punto di vista sanitario al cucciolo meraviglioso, ma mi sono anche sentita in dovere di dire ai proprietari che DEVONO insistere per avere quel foglio di carta che a molti sembra inutile, chiamato pedigree.  La signora che ha dato loro il cucciolo, suppongo sotto compenso, ma ovviamente non ho chiesto, non voglio mai impicciarmi oltre il dovuto, dava via i cuccioli con l'opzione CON o SENZA pedigree  =_=  
Bene questa opzione non deve esistere e tutti devono farsene una ragione. 
Ripeto, QUESTA OPZIONE NON ESISTE!!!! (si sto gridando)
Senza pedigree si adotta uno splendido meticcio, i canili ne sono pieni e ameremo quel cane come la nostra vita e sarà meraviglioso lostesso... (io stessa ne ho avuti molti e li ho amati dal primo all'ultimo in ugual modo ai cani di razza, uguale uguale)
Ma se si paga un cane, che si chiami comprare o rimborso spese questo DEVE avere il pedigree! Il suo valore emotivo e reale non cambierà rispetto al meticcio di cui sopra, il rapporto che avremo con lui non cambierà, sarà bellissimo e speciale, ma DEVE averlo. Deve averlo per vari motivi! 

Il primo? Perché la legge VIETA di VENDERE, pertanto di percepire denaro, per cani senza pedigree in quanto se non hanno quel pezzo di carta sono meticci e i meticci non si vendono! Questo già dovrebbe bastare a far scomparire l'odiosa opzione CON/SENZA... Che evidentemente non ha ragione di esistere! Se i cani sono di razza, pertanto muniti di pedigree e li facciamo accoppiare i cucciolo avranno il pedigree e saranno venduti, se l'allevatore è onesto, altrimenti nisba, sono meticci e non si vendono!

Secondo motivo? Perché quel fogliolino marrone, formato grande, che sembra un poster, pieno di scritte, chiamato pedigree e sopra c'è pure scritto Pedigree, è LA CARTA DI IDENTITA' DEL CANE che voi avete portato a casa. Su quel foglio c'è scritto chi è, di chi è figlio, se i genitori sono registrati regolarmente, in alcuni casi ci sono pure i risultati dei test per le principali malattie genetiche, c'è scritto se cono campioni di bellezza, pertanto se sono in standard e quindi meritevoli a pieno titolo di riprodursi, ci sono scritti i nonni, i bisnonni, i trisnonni e con delle lettere anche le informazioni su di loro, basterebbe cercare un tutorial, come leggere i pedigree e voilà... Un milione di informazioni su un solo cane. Quel foglio marroncino dice anche di chi è il cane, il chip che lo identifica e i passaggi che nella sua vita ha fatto... Passaggi di proprietà, tutti sorvegliati dall'ente preposto. In quel foglio ci sono molte, molte informazioni che sono utilissime per avere un minimo di garanzie di serietà da parte di chi vi cede il cucciolo. Il cane figlio di cani con pedigree DEVE averlo, lo ripeto in caso non si fosse capito e dovete pretenderlo, è un vostro diritto!
Queste le principali ragioni per cui quel pezzo di carta non ha il valore di pezzo di carta come molti vogliono attribuirgli per spostare il discorso su un piano emotivo che non esiste.

La domanda principale però spesso è: ma sai quando sono andato a prendere il cane la differenza economica tra CON o SENZA era enorme!

Grosso errore concettuale, certo che era enorme, perché SENZA=GRATIS, CON=PAGARE. Ma in genere la differenza che i neo proprietari intendono è di cifre, non tra zero e tot... E non è legale! 
Questo però fa sì che molti dicano, vabè senza che ad oggi lo pago meno.
Ma spesso la variabile CON/SENZA nasconde solo la verità, ovvero mammina e papino del cucciolo il pedigree NON lo hanno, quindi si cerca di incentivare col prezzo a prendere i cuccioli senza. Ma se mammina e papino non hanno il pedigree come fate a dire che sono cani di razza, che sono in standard, che sono sani eccetera... Lo dice il CUGGINO? Bene non basta! Il rischio sarà solo e soltanto vostro. Inoltre spesso questi pseudo allevatori scompariranno dopo che avrete dato loro i soldi e quando qualcuno vi farà presente, a posteriori, che il cucciolo doveva avere il pedigree... Bon sarà tardi e non risponderanno più a telefono. E sapete perché? Perché la variabile CON non era mai esistita. 
Anche ammesso però che mammina e papino lo abbiano avuto davvero il pedigree, e dovevate chiedere di vederlo come ogni altro attestato riguardante il cane (ormai non è più questo un mondo dove ci si può fidare sulla parola e sulla stretta di mano), comunque anche ammesso che lo abbiano avuto magari il nostro pseudo allevatore non ha fatto entro i tempi stabiliti la denuncia di monta. Eh sì, la monta avvenuta va denunciata all'ente preposto... Oppure l'ha fatta ma non ha richiesto i pedigree perché costano qualche euro a cucciolo e non voleva spenderli, magari non li ha nemmeno sverminati, vaccinati e chippati, tutte spese a carico vostro che doveva sostenere lui e che dovevano rientrare nel prezzo del cane CON pedigree. La richiesta dei pedigree si può fare entro 90 giorni dalla nascita e se quei 90 giorni sono passati e voi vi siete accorti solo dopo dell'errore commesso... Nisba. Sembra tutto facile ma non lo è. E non dite il mio cane è l'amore della mia vita, il pedigree è un pezzo di carta, i pelosetti si amano tutti o roba del genere... Perché dietro un cucciolo c'è tanto, tanto lavoro. Quando andate a pagare 1000-1500 euro per un cucciolo voi pagate un enorme lavoro che ci sta dietro, non pagate quel piccolo, delizioso, mostriciattolo peloso... Pagate dedizione e passione, pagate una fattrice o uno stallone che per diventare riproduttori hanno fatto molte mostre, si sono fatti valutare da esperi giudici, hanno conseguito titoli (e questo ha un costo, anche alto, trasferte iscrizioni eccetera). Avete pagato forse anche prove di lavoro per dimostrate le attitudini caratteriali (e costano molto non solo in termini economici, ma di lavoro e sacrificio). Avete pagato i test genetici che sono stati eseguiti sui cani (e costano molto molto e io lo so, sono un veterinario). Avete pagato la ricerca del maschio giusto, il migliore, per migliorare morfologicamente o caratterialmente una linea di sangue. Avete pagato anni di vita con un cane che è amato come non mai, che è stato socializzato, educato, e portato a raggiungere i titoli nel modo migliore possibile. Avete pagato notti insonni in attesa del parto, avete pagato emozioni alla nascita di quei cuccioli, avete pagato ore e ore a pesarli, controllarli, cambiare traversine, a preparare le pappe migliori e a dare integrazioni. Avete pagato la socializzazione dei cuccioli, avete pagato una madre competente e degna di essere madre, avete pagato amore e passione per i cani... Avete anche pagato tre vermifughi, due vaccini e un chip per il singolo cane, più i moduli per il pedigree e l'anagrafe canina. In più avete pagato i soldi del seme del maschio, ecografie, eventuali vaccini in gravidanza alla fattrice, la gestione della sua alimentazione, del suo esercizio... E molto molto altro... Questo ovviamente se l'allevatore a cui vi rivolgete non solo vi dà il pedigree ma fa anche tutto quanto sopra, che a mio modesto avviso dovrebbe essere la regola non l'eccezione, ma mi rendo conto che se si creano fabbriche di cuccioli fare tutto questo non sia possibile.. (le fabbriche di cuccioli non dovrebbero esistere)... Non sempre è così purtroppo, ma io credo che dovrebbe essere così sempre, pertanto diffidate da chi non lo fa e cambiate posto, di allevatori ce ne sono tanti e la fretta non è mai buona consigliera. Bene alla luce di questo che non è nemmeno tutto... Vi sembrano ancora molti 1000-1500 euro? 
Mah... Non saprei.. Riflettete, guardate i cani che sono IL MIGLIOR BIGLIETTO DA VISITA, toccateli, guardateli n faccia e percepite la loro personalità, poi chiedete di guardare anche i fogli, che proprio carta straccia non sono e poi andate a casa e pensate... C'è sempre tempo per una scelta che vi cambierà la vita... Per molto, molto tempo, in meglio o in peggio, sarete solo voi a deciderlo!


domenica 19 aprile 2015

LA MIA 40 KM (Prova di lavoro per proprietari di CLC e CLC)

La nostra prova di lavoro, mia, di Kiba e anche di Francesco inizia il venerdì, per l’esattezza venerdì 17 :)  Dopo una lunga mattinata di lavoro, iniziata alle 7 dietro a cavalli malati, arriva l'ora di pranzo, le 14:30 (già presto per noi) e dell'attesa che il mio compagno torni a casa da lavoro, aveva detto “torno alle 15:00”, speriamo. Nel frattempo preparo la borsa, cose nostre, cose di Kiba, poca roba, pochissima, giusto un cambio e tanta tanta acqua. Lui nel frattempo arriva e d è anche quasi puntuale con la parola data <3  Prima ancora di salire a casa lega le biciclette sul mio jimny, vuotato per l'occasione da medicine, siringhe, cassetti e attrezzi del mio lavoro.... Lega le nostre cavalcature inanimate nel modo migliore possibile e alle 17:30, dopo aver annaffiato gli alberi, sistemato le piantine, chiuso casa e controllato la riga da prendere, partiamo. Piove, piove parecchio... Perfetto andiamo avanti, Ci fermiamo a Bologna per vedere che le bici siano ancora legate salde al portapacchi. Reggono. Ripartiamo a velocità di crociera, meglio non rischiare. Arriviamo in loco e andiamo a vedere il luogo di ritrovo dell'indomani e facciamo un giretto con Kiba, per sgranchirsi un po', a piedi ovviamente... Poi Ostello!






Prendiamo la chiave della camera scarichiamo la roba... E Fame!!!! Lasciamo un secondo Kiba e le bici, dentro e sulla macchina, che ha fatto una grande prova a portare i cavalli di ferro alla meta illesi e andiamo a cena nell'osteria dell'ostello! Sono le 20 e noi ci abbuffiamo con ottimo, ottimo cibo. Hamburger di piemontese per me e tartare per Fra, con patate, insalata e una bottiglia di ottimo lambrusco! A seguire cheese cake per me e torta della casa per Fra e caffè! Quando si dice la cena degli sportivi ahahhahahah Ci alziamo pieni come otri e... Io anche un po brilla! Il lambrusco ha fatto il suo lavoro! Girata con Kiba... Che ovviamente fa scappare un capriolo nel campo e quasi mi asfalta ahahaha tanto li trova tutti lei ;) poi le do la pappa e a ninna! Lasciamo le bici sul jimny.... Fiduciosi di ritrovarle la mattina dopo… e saliamo in camera!Lettone, camera bella e ospitale e un posto anche per Kiba. Satolli e brilli ci mettiamo a letto e il caldo dopo poco ci attanaglia.... Siamo abituati a un clima più artico e al silenzio e li purtroppo c'è una grande strada vicina e trafficata... E un caldo umido tropicale..... e io è Kiba non chiudiamo praticamente occhio! Francesco, bon per lui crolla e alle 4 finalmente crollo pure io… Kiba penso proprio di no, il caldo per lei era parecchio e anche il rumore… Ottimo, dopo aver dormito forse 2 ore.... Sveglia! Colazione col dolce fatto da me con le uova della galline della suocera, caffè trovato in cucina dell'ostello, e via... Le bici sono ancora li. Bene. Pettorina per Kiba. Borse caricate, si parte. Arriviamo al punto di ritrovo, i cani sono 41. 
Oh mamma, mi prende già male, 41 cecoslovacchi a correre su un argine…. Ringhi e e scene da incubo a gorgo se non peggio… cose queste che infastidiscono oltremodo Kiba che di ringhiare e dimostrare non ha proprio voglia …. Vabe, così è se vi pare, per cui,  Scendiamo le cavalcature metalliche, andiamo a fare l'iscrizione, prendo la mia pettorina col numero 17 e la indosso con fierezza, e' un numero fortunato per me! Ho però una domanda per un giudice... Possiamo noi fare la gara in tre? Il tecnico mi chiede in che senso? Quanti cani? E io... Beh un cane e due persone. Mi chiede se le due persone sono per il cambio... no, noi vogliamo farla in tre! Lui capisce e mi dice ahhhhh tipo scampagnata! E io rispondo, certo... E' una bella scampagnata in famiglia e noi vogliamo farla tutti! La risposta e' positiva. Ottimo dopo poco.., si parte. Una catasta di cani partono li lasciamo andare… Ok Francesco tiene Kiba al guinzagli, io sono un po allergica ai guinzagli e gli dico subito “rallenta sorellina, falli allontanare, non abbiamo fretta non si vince nulla”. Primo giro per vedere il percorso. Decido che se ci saranno allungate saranno sui primi km di erba. Nella pioppeta dissestata si scende così che ci si scioglie i muscoli, nel prato ci si riposa e si fa bere Kiba e sull'asfalto si rallenta! Questo il mio piano. E così ho fatto. Primo e secondo giro regolari, Kiba ci tira spinta dalla presenza di altri cani e dalla gioia di non essere in expo... Ai 10 km mi fermo dal veterinario e gli chiedo se mi vuole controllare. Glielo chiedo io perché lui manco mi avrebbe fermata, visto che non fermava mai nessuno, cosa assurda perché vedevo già qualche cane zoppicare, ma va beh… Mi controlla Kiba, tutto ok. Ripartiamo terzo giro allunghiamo sull'erba e rallentiamo sull'asfalto, come deciso, qualche chiacchiera coi vicini di corsa in quel momento, qualche battuta con delle amiche, risate e chiacchiere sui progetti di casa e cavalli tra noi. Quarto giro, al momento di scendere nella pioppeta dissestata vedo Kiba con la lingua fuori per il caldo, si era affacciato un timido sole, che però ci aveva infastidite eccome, noi preferivamo la foschia. Arriviamo a piedi al pràtone, acqua per Kiba e ci sdraiamo qualche minuto a giocare nell’erba, rotolando come due cretina. Controllo un attimo il tempo. Se continuiamo così chiudiamo in meno di tre ore. Non c’è fetta. Ripartiamo. Quinto giro, vedo cani fermi, ci fermiamo chiediamo sempre se si stanno riposando o hanno problemi e a risposta positiva al riposino partiamo. Sesto giro stesso programma, sosta nel pràtone, Kiba non voleva fermarsi l'ho fermata io, perché IO dovevo riposarmi un attimo... E che diamine ho diritto anch'io a rispettare i miei tempi, sono un veterinario mica un ciclista! Francesco ovviamente come Kiba voleva continuare... Ma alla fine decido io, ;) ci fermiamo! Certo se avessi deciso di fare il cambio saremmo arrivati in un tempo super, ma volevo vivere questa esperienza in famiglia. Per il 90% ci siamo allenati insieme e volevo chiudere la prova insieme, Kiba avrebbe fatto un tempo migliore, ma il ricordo non sarebbe stato cosi bello, per cui fuck al tempo, ripeto, non si vince nulla. Inoltre i nostri pochi allenamenti non hanno reso ugualmente bene su di me, ma di certo IL MIO CANE LO CONDUCO IO, sempre, nel CAL come nel CAE, come nella 40 KM come in expò... Non se ne parla che lo porti un altro, è il mio cane e faccio io, e chi se ne frega se glia otri fanno meglio, noi viviamo le nostre vite insieme e questo è un gioco come gli altri da fare INSIEME. 

Alla sosta .... do' a Kiba l’ultima acqua, accidentaccio. Dopo un po' ripartiamo con Fra e Kiba che tirano come cani da slitta... Bon per voi... Arriviamo al punto di partenza, mi fermo chiedo acqua ad un amico, grazieeeeeee, mi da una ciotola per il cane una bottiglia per me, e poi le fa anche un gradito bagno! Grazie.... Avevo finito l'acqua e non l'ho lasciata scendere nel Po' ... Come sono crudele :) Con calma dopo la doccia  ripartiamo tutti insieme... Settimo giro poche e brevi soste, non hanno voluto i due corridori, siamo solo scesi nel posto stabilito, rallentato un po' sull’asfalto, chiesto se tutto andava bene a qualcuno che non conosco,  poi regolari. Una piccola sosta nel nostro protone solo per controllare il cane visto che non lo fa nessuno, me lo controllo da sola, so cosa devo fare. Kiba non dà segni di stanchezza. E’ dritta, non mette un piede in fallo. Controllo i polpastrelli, visto che i veterinari non lo fanno, perfetti, controllo il battito cardiaco, normale. Tutto ok, lei sembra fresca come una rosa, non fosse per il caldo che la fa sudare a modo dei cani. Arrivati alla partenza mi rifermo, chiedo acqua per me e per il cane e mi viene data. Mentre dico al veterinario “eh l'ho finita…" Una signora vedendomi ferma da un po', mi dice “no no ti manca un giro”, e io rido e le dico “si si lo so, ma ho finito l’acqua non la corsa” :)  Ok ripartiamo. Dopo poco mi rifermo per accertarmi che un cane stia ben sosta un po' più lunga questa e,… Ripartiamo e facciamo l'ottavo e ultimo giro con calma godendoci il clima mite e il Posto bellissimo.... Arriviamo al traguardo in 3 ore e 21, avremmo potuto far di meglio se avessi fatto il cambio, se non fossi scesa nella pioppeto rischiando distorsioni, se non mi fossi fermata a chiedere come stavano i cani, se non mi fossi fermata a bere o a fare la doccia a Kiba o a controllarla o a riposarci e rotolarci nell’erba… Ma chi se ne frega, NON SI VINCE NULLA.  Kiba, fresca come una rosa e anche noi dai, non messi male, ma questo non importa a nessuno perché nessuno ci controlla e buttando uno sguardo intorno vedo cose che non mi piacciono. Ma il controllo non c’è.… e io avrei gradito che controllassero la frequenza cardiaca per vedere come era stata allenata minuziosamente, i polpastrelli perfetti, le mucosa umidi, ma nulla…. Le soddisfazioni sono state solo personali… Io ho controllato di nuovo il tutto e sono stata super felice. Per un minuto il nostro tempo non è eccellente, ma molto buono, ma che ce ne frega, io DOVEVO fermarmi per sentire se qualcuno aveva problemi o no e per far bere Kiba e l'ho fatto! Siamo felici e soddisfatti e anche riposati! Mettiamo su le bici e facciamo due chiacchiere in giro mentre Kiba va a infastidire tutti i cani che vede sdraiati perché vuole giocare... STANCHEZZA zero. E perché essendo  lei una rompi balle non può vederli in pace. Dopo un po' prendiamo il nostro libretto, finalmente pronto... E via verso Bologna.... 

A pranzo con amici proprietari di Egon un nostro cucciolo. Mangiamo... E quanto mangiamo! Un antipasto che non finisce mai..... Ottimo e abbondante... Abbondante e' dir poco.... Tortelli ottimi .... Ottimi e' dir poco.... Dolce e vino!!!!! E vai di ottimo San giovese!!!! Poi alzandoci a fatica, dopo allegria, risate, racconti e ottima compagnia, liberiamo i cani nel parco sotto l'agriturismo e Kiba si esibisce nelle sue corse folli senza orecchie, culo a terra nell’erba alta e fresca,…. Tanto che il figlio non riesce a starle dietro. Corrono e corrono e corrono come matti finché un tuono infastidisce mammina e devo legarla. Rimango stupita che dopo quelle corse non ha nemmeno il fiatone e non scordiamoci che meno di due ore prima aveva concluso la 40 km... Ma in un prato, finalmente libera non poteva trattenersi... Ma evidentemente non era nemmeno stanca! Io non potevo dire lo stesso, a stomaco pieno e ginocchia doloranti mi godevo la tenerezza dell’erba alta, seduta in  mezzo. Come annunciato, dal tuono... Arriva il temporale, salutiamo i nostri amici e il cucciolo, lo chiamo cucciolo, ma è enorme :) prendo con piacere la cioccolata che Ale mi porta sempre dalla svizzera.... Povera me adesso lavora in Italia non ne avrò più…. E partiamo. Con le bici in cima al jimny sotto il diluvio universale, abbiamo beccato anche la grandine, ci avviamo verso un Ranch non lontano dove voglio andare a vedere un cavallo. Arriviamo li dopo esserci persi per campi, non era lontano se avessimo fatto la strada giusta… con un'ora di ritardo... Sono le 7. Meglio tardi che mai. Kiba aspetta in macchina, piove troppo, per l’occasione ci bagneremo solo noi. Vediamo il cavallo e il posto splendido gestito da persone ancora più splendide tanto che tra una chiacchiera e l'altra, avendo gli stessi metodi, le stesse idee e la stessa filosofa, il tempo vola.... Non ci accorgiamo che sono le 21 passate. Okkkk e' ora... E sotto il temporale, con le nostre bici in cima alla nostra jeep ripartiamo e oltrepassando passi e vallate arriviamo dopo una miriade di curve a casa con calma alle 23 passate... Tanto non si vince nulla nemmeno qui, inutile avere fretta! E così stanchi e soddisfatti, dopo sgrifate colossali, dopo vini ottimi, dopo aver goduto di una splendida compagnia di amici e sconosciuti e della scampagnata, OPS scusate, dalla 40 km, prendiamo un te' caldo, facciamo una doccia e a letto... E' già mezzanotte passata e domani ci aspetta, a tutti e tre,  io, Fra e Kiba, un trekking a cavallo, per boschi e pietraie di almeno 20-25 km.... Qui si conclude la nostra 40 km.... Ma la vera prova di lavoro sarà domani, in libertà per boschi e sulla sella di un cavallo animato, vivo, la sella che io amo, su un essere vivente, col mio cane al fianco, libero di scegliere e correre e il mio compagno sulla sua cavalcatura... Che nitrisce e galoppa così come la mia.    

lunedì 21 luglio 2014

habemus sei mesi!

I nostri cuccioli, sì, mi sento un po' zia un po' balia, ieri hanno compiuto sei mesi. Cosa saranno mai sei mesi in una vita? Nulla... Per noi, ma per un cane sono molto, molto tempo... Soprattutto perché sono i primi quattro mesi di vita nelle sua nuova famiglia. Primi quattro mesi dove si ambienta e comincia a conoscere davvero coloro che saranno i suoi compagni di viaggio, comincia a capire cosa può fare e cosa no, comincia a prendere forma, un pochino, anche il carattere dell'adulto che sarà. 
Io sono stata fortunata! Sono stata davvero fortunata, su 8 campioni che la mia Kiba ha dato alla luce, sono riuscita a vederne svariate volte 6!!!!!!! Non mi posso certo lamentare e devo dire che... Sono delle meraviglie della natura. Alcuni sono campioni nel carattere, sono aperti, socievoli, allegri, fin troppo esuberanti e sono la maggioranza, altri sono un po' più diffidenti, netta minoranza, ma comunque con un po' di pazienza sono delle timide meraviglie, come piccoli fiori che stangano un po' ad sparirsi nella luce del mattino. Tutti quanti sono molto belli, ognuno di loro ha dei particolari che lo contraddistinguono, che già a 60 giorni un occhio attento poteva notare appena , ma tutti sono belli, sono grandi, sono lunghi, sono lupini... Non lupini nel senso sciatto del termine, scuri, spelati, magrolini, ma lupini nel senso imponente del termine, alti, zampe grosse e lunghe, orecchie piccole per alcuni, occhi molto chiari per altri, muso fine e testa a triangolo con temporali molto sviluppati e denti lunghi e bianchi. Hanno preso sia da mamma che da papà e ciò che han preso dall'uno e dall'altro mi rende orgogliosa. Inoltre i quattro che hanno fatto le lastre preventive per la displasia sono puliti, hanno anche e gomiti molto molto buoni, oltre ad essere negativi per le altre due importanti malattie della razza. Nemmeno uno sarà portatore, io non li apprezzo, se vogliamo davvero debellare una malattia che segue la legge genetica di Mendel, e che quindi è debellabile, occorre non accoppiare i portatore ed è quello che ho intenzione di fare... inutile fare tanto buonismo e tante chiacchiere e poi continuare ad accoppiare cani che essendo portatori continueranno a diffondere il gene della malattia, è semplice.. accoppiare NN... stop. Oltre a questo devo dire però che una cosa l'hanno presa da mammina... ed era meglio papino... Molti degli 8 sono matti... in 6 mesi abbiamo all'attivo: uno si è buttato giù dal terrazzo, primo piano, a 12 settimane... Uno si è schiantato a tutto fuoco su un argine pendendo i sensi e rincarcandosi completamente (questo cucciolo, oltre a questo ne ha combinate altre mille, per esempio cadere dalle scale...), un altro con un saltino molto aggraziato si è lesionato un legamento di un ginocchio... Nulla in confronto a vostra madre... Ma Il gene della follia potevate anche non ereditarlo, così io dormivo sonni tranquilli! In ogni caso nonostante mi preoccupi molto per voi, siete il mio orgoglio... Sono realmente soddisfatta e per adesso riconfermo anche la scelta dei vostri compagni umani! La riconfermo ogni giorno, perché siete amati, curati e seguiti e di questo sono veramente contenta!










Dakota la principessa timidina. Una stellina diffidente, aperta coi cani e con le persone con cani... In fondo come darle torto...Giocherellona e casinista col suo numerosissimo branco si diverte come una matte tra mare e boschi.
Kuma il terremoto. La più piccola del gruppo coi sui 21 kg di iperattività. Non può fare a meno di correre ininterrottamente e giocare tutto il giorno con chiunque incontri, cani, persone... Un uragano di allegria e vitalità incontenibile. La mia più grande preoccupazione...Ha la testa di mammina... Soprattutto il suo contenuto.

Ice, detto da me Varenne, il gigante bianco. Con le sue zampe lunghe e la sua vitalità sembra una saetta. E' dolce e dispettoso, con una intelligenza acuta e una furbizia al servizio del "male" . Nelle foto a volte lo scambio per Kiba... Stesso mantello argentato e la stazza... Più magrolino ma siamo lì...





Sam è sempre stato il più buono e si riconferma tale. Dal cuore d'oro, dolce, coccolone, molto attaccato alla mamma, un po' diffidente verso gli uomini,  ma si lascia convincere subito per poi cominciare a giocare non fermarsi più, socievolissimo e incontenibile con chi conosce e coi cani con cui ha un ottimo rapporto e una comunicazione lupinai impeccabile.
Egon l'uragano. Il lupetto dorato, il più piccolo dei maschietti ha recuperato alla grande avendo raggiunto il peso dei suoi fratelli, più o meno tutti sui 26-28 kg. Vispo come non mai e veloce come una trottola, ne inventa sempre una per far dannare i suoi compagni umani, nulla è cambiato da quando era a casa con noi.

Urai, da me detto Ribot, il gigante buono. Coi suoi 32 kg di bontà, è sempre stato un bonaccione, anche adesso la sua estrema vivacità unita alla sua mole.... Sono molto "pericolose". Un danno bello e buono, lanciarsi dal terrazzo non è stata una buona idea... e il preferito della mamma che vista la sua mole anche a due mesi non si riguardava a giocare con lui in modo anche un po' pesante.
Tyrael... La volpe.. Un piccolo teppistello è diventato un cucciolo giocherellone, ma rifllssivo, non corre più del necessario è capace di riposarsi e pensare alla strategia migliore per fregare i suoi fratelli e perché no anche mammina. Facile all'arriccio del naso... poi come sempre è solo fumo, perché è dolce, coccolone e socievole.




Manca solo il mio ARGENTINO, che sta benissimo, ma non ho foto recenti!

sabato 7 dicembre 2013

Cucciolata: chi, come, perchè... qualche riflessione.

Le tanto discusse cucciolate, la tanto discussa selezione dei nostri amati cani... Tante tante discussioni, ma alla fine chi è che fa davvero selezione? Dato che questa parola è tanto abusata e tanto usata che alla fine se ne perde il reale significato... Secondo il mio modestissimo parere di consulente dell'educazione e di veterinario a fare Selezione non sono i piccoli allevamenti amatoriali, i piccoli allevamenti privati, i proprietari di un cane o due, che fanno una, forse due cucciolate l'anno a seconda della razza del loro cane... Loro secondo la regola dei grossi numeri non possono certo andare ad incidere in modo significativo con gli allevatori... Che dal canto loro sfornano almeno cinque, sei, sette, alcuni anche dieci o venti cucciolate l'anno... A seconda del numero delle fattrici e degli accoppiamenti che mettono in atto annualmente. Loro sono quelli che davvero fanno selezione. Questo non vuol dire che il piccolo, che si attribuisce il titolo di Kennel o allevamento amatoriale non debba seguire le regole dell'allevamento... Ma alla fine chi le conosce davvero le regole dell'allevatore? Chi le rispetta realmente? Con queste domande mi riferisco a piccoli privati come a grandi allevatori affermati perché le regole se ci sono valgono per tutti e non vuol dire che siamo in Italia il paese dei balocchi... Per parlare di selezione e di allevamento le regole vanno seguite, altrimenti non si è allevatori, ma commercianti di cani e la differenza non sta solo nella parola, non è solo letterale... Allora per fare chiarezza vediamo qualche punto del codice dell'allevatore.
Primo punto: cita così 
"L’ allevamento e la selezione del cane è associato a responsabilità di tipo etico che richiedono una gestione seria e onesta. Pertanto è fatto obbligo agli iscritti al Registro degli allevatori del libro genealogico del cane di razza di rispettare il seguente regolamento."

La responsabilità del così detto allevatore è etica! Dal greco antico εθος (o ήθος)èthos, "carattere", "comportamento", "costume".
Con la parola etica si definisce il comportamento corretto, lecito, giusto, quindi un allevatore ha le responsabilità di perseguire il suo scopo con etica, in modo serio ed onesto, per questo è stato creato un regolamento che vincoli la libertà dei singoli nell'usare i cani come fossero fabbriche. Ora già da questo primo assunto emergono le parole ONESTO e SERIO... Le ripeto solo per farle notare... Eticamente onesto ed eticamente serio... Esserlo soprattutto se si parla di soldi non è cosa semplice... Ma andiamo avanti.

Ma chi è l'allevatore ? Allevatore è colui che: 
"magistralmente ha la conoscenza, l'esperienza e la capacità di operare miglioramento genetico finalizzato ad una più funzionale e corretta anatomia e cognitività dell'animale."

Sorvolando sul significato di magistralmente... ovvero capacità magistrale, non comune, mi soffermerei sulle ultime parole. Non si parla nella definizione solo di miglioramento anatomico, finalizzato alla funzione ovviamente, quindi alla caccia nei cani da caccia, al riporto nei cani da riporto ecc... Ma anche di cognitività... Ovvero l'insieme di svariate abilità nell'utilizzare integrare  molteplici capacità cerebrali. Dato per appurato che ormai nel 2013 quasi 14 tutti noi vediamo il cane come animale cognitivo, ovvero dotato di ragionamento e capacità cerebrali, l'allevatore ha il compito di tentare di amplificarle... Quindi non si deve occupare solo degli angoli delle zampe, della struttura scheletrica, della conformazione a rettangolo, dell'inclinazione del gomito, della testa... Ma anche del cervello! E' suo compito valutare anche la cognitività dei riproduttori... E come possono farlo quegli allevatori che tengono i loro cani confinati in box senza mai tirarli fuori se non per la passeggiatina? Che non lavorano mai coi loro cani? Come possono migliorare e fare anche selezione cognitiva? Bohhh... 

Passiamo oltre. Ovviamente i cani devono essere tenuti in un certo modo... ovvero: 
"Mantenere i propri cani nelle migliori condizioni di benessere e salute, con adeguate cure, pulizia, igiene, esercizio fisico e contatto con le persone. Rispettare la normativa vigente sul benessere degli animali."
Su questo non voglio aggiungere nulla, spero vivamente che non occorra.... Va bene non tenere i soggetti perennemente in casa sul divano, ma nemmeno chiusi in box merdosi... Scusate il termine... La cura, l'igiene e l'ambiente sono fondamentali per evitare di consegnare cuccioli con parassitosi anche gravi, come può essere la giardia, citata lei perché molto frequente, o malattie da trascuratezza... Ma qui credo davvero che non occorra discuterci molti, tutti saranno concordi. Passiamo oltre. Andiamo a vedere cosa vuol dire fare selezione, questo mito di cui tutti parlano, ma che poi alla fine ben pochi conoscono...

Punto uno: Impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sulle problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, in modo da interpretare correttamente gli obiettivi di selezione.
Si parla di settori molto ampli, ma che comprendono tutto, non solo un aspetto del cane, vanno dallo standard morfologico che deve essere rispettato, alla salute, al carattere.
Per lo standard morfologico occorre recarsi in expò... Ebbene sì, nonostante quello che accada in expò... Che noi tutti sappiamo l'unico modo per non decidere arbitrariamente che il nostro cane è in strandard è leggerselo e farlo valutare da esperti di razza quali i giudici dovrebbero essere. Su questa mia frase ho messo il condizionale e capirete bene il perché, ma io ho optato anche per giudici stranieri scevri da mazzette o quanto altro si possa sospettare visto il trend. Comunque solo un giudice può dire se il cane è in standard e firmarlo... Non ci sono altri mezzi, se non deciderlo noi, ma in quel caso non c'è niente di provato e formalmente scritto. Ovviamente le cose basilari dello standard come la taglia, la struttura, il pelo e cose evidenti evidenti le possiamo vedere anche noi e a maggior ragione gli allevatori, e quindi possono escludere dalla razza quei soggetti che già senza il giudizio di un esperto non corrispondono alla standard... Per le sottogliezze occorre l'esperto. Per un lavoro di fino occorre l'esperto.
Per le problematiche sanitarie beh... A seconda delle razze ci sono principali patologie di rilievo, che si possono stabilire con test genetici alcune o con esami altre. La più famosa è la Displasia di anca e gomito, ma purtroppo come gli stessi esperti affermano ""Di questo argomento penso che tutti noi cinofili e soprattutto noi tecnici dovremo occuparci accuratamente poiché se è vero che se da un lato il cane è ancora a livello di giurisprudenza una "res" è anche vero che la genetica e quanto mai una scienza ben lungi dall'essere stata completamente compresa e quindi quando un allevatore nella sua selezione opera in modo corretto e attento a tutti gli strumenti a sua disposizione per evitare malattie ereditarie (esami ufficiali HD dei genitori e dei nonni, studio ove possibile della valore genetico stimato, uso di riproduttori al meglio delle attuali conoscenze scientifiche sani) non possa rispondere in modo assoluto del prodotto venduto." 
Quindi Fare sempre e comunque del nostro meglio per cercare di contenerla... Anche se siamo ben lungi dal comprenderla... Anche perché non abbiamo ancora mappato tutto il genoma umano, quindi cosa vogliamo saperne di quello del cane. Magari tra qualche secolo avremo di più, per ora bisogna solo cercare di fare del nostro meglio. 

Se ne avete voglia ci sono molte letture a riguardo, vi consiglio solo di leggere quelle scritte da medici o ricercatori e non da chi si arroga il diritto di saperne, perché come avete visto di danni se ne fanno tanti (vedi Onder in tv e toxoplasmosi) quindi se dovete fare e avere informazione, andate da esperti e lasciate che siano loro a dare le risposte e vedrete che spesso non ne hanno, perché in medicina certezze purtroppo non ce ne sono, che che se ne dica, perché la vita ci stupisce sempre. Abbiamo molte cose 
molto probabili, ma certezza reali poche, il sempre e il mai non esistono. Ad ogni modo compito dell'allevatore è cercare di contenere questa patologia. Ovvio se un soggetto risponde a tanti canoni ed è lievemente displasico lo si accoppia per cercare di passare gli altri canoni, come dicono i medici stessi, e se un soggetto è sanissimo ma pecca sotto tanti altri punti non lo si accoppia... Ma in questi articoli c'è scritto tutto quello che fa comodo sapere, anche per gli allevatori, informarsi è sempre bene se l'informazione viene da chi è nel settore ovviamente e da chi ci lavora.. 
Altra patologia ereditaria, di cui si parla poco è il criptorchidismo, ovvero la ritenzione dei testicolo o il monorchidismo, la ritenzione di uno dei testicoli. I cani criptorchidi o monorchidi non possono essere ammessi alla riproduzione, si parla del monorchide perché il criptorchide nella maggior parte dei casi è sterile. Nel maschio è facilmente visibile ovviamente, ma nella femmina no. Anche le femmine portano quel gene solo che non avendo testicoli non lo manifestano... Ma lo trasmettono ai cuccioli pertanto la ricerca dei cani portatori è abbastanza complessa e prevede di fare più di una cucciolata per vedere chi dei genitori è il responsabile e guardare anche l'albero genealogico. 
La mielopatia degenerativa è un'altra patologia grave, diciamo più grave delle sopra menzionate, che però fortunatamente è valutabile con un test genetico e basta accoppiare con criterio perchè non si manifesti... 
http://www.alessandroprota.it/mielopatia-degeneratina-del-caneuna-speranza-dal-naltrexone/
http://neurologiacanegatto.blogspot.it/2010/03/mielopatia-degenerativa-del-cane.html

Altri Link sono riservati alla categoria per cui non sono leggibili, ma potete trovarne altri in rete, mi raccomando scritti da veterinari o ricercatori, sempre affidarsi a persone del settore che ci lavorano che ci studiano che ci ricercano, non per sentito dire da internet, da mio cugino, amico, conoscente che magari lavora in ufficio. Rivolgersi a persone competenti e leggere cose scientifiche! .
Il fatto che possa essere eradicata e che ancora non lo sia... Porta a chiedersi se davvero gli allevatori stiano lavorando nel modo giusto... Ma è una domanda che non può avere risposta per cui andiamo oltre.
Poi ci sono altre patologie che nessuno nomina molto perché sebbene mortali non così famose, come insufficienze organiche (di fegato, pancreas, reni...), intolleranze alimentari, che rendono difficile la vita per cani e padroni, dermatiti, epilessia, e tante altre... In cui è stata ritrovata come per le sopra menzionate una componente genetica più o meno forte, ma gli studi sono ancora in corso. Però un allevatore che alleva con criterio dovrebbe considerare la patologie in toto, non solo quelle che gli danno dei fogliolini da esporre, perché la salute del cane non dipende solo, dal nanismo, o dal testicolo o dal gomito o dalle anche, la salute del cane dipende da tutte le strutture che lo compongono, siano tessuti duri o molli, quindi bando alle mode e pensiamo alla salute dei cani e sentite i veterinari che potranno darvi molte delucidazioni se preparati a riguardo. Se volete qualche parere chiedete pure, se potrò sono ben lieta di aiutarvi.
Poi eccoci al ginepraio COMPORTAMENTALI E FUNZIONALI.  Questo è un punto che purtroppo alcuni allevatori trascurano in modo esagerato e poi molti cani, finiscono dopo qualche anno al canile. Il comportamento è tanto importante da essere riportato anche nello standard! Eppure sembra contare di più l'aspetto morfologico... Sembra di vendere soprammobili spesso e non esseri senzienti in grado di pensare e agire a seconda delle loro attitudini, motivazioni ed esperienze. Beh non sono soprammobili e il comportamento è fondamentale come i punti sopra. I cani, di qualunque razza siano devono essere equilibrati. Con questa parola molto molto semplice si racchiude un mondo che esclude: aggressività diretta o rediretta, fobie, aggressività da paura, diffidenza estrema, ecc. Con la parola equilibrio credo si possa inquadrare un buon riproduttore, ma equilibrio in senso lato... Non credo sia importante se fa le feste alle persone e poi mangia i cani o viceversa, questo non è equilibrio, equilibrio vuol dire equilibrio... giusto mezzo. Mi dispiace vedere che in molte razze si tende a trascurare questo aspetto, che poi incide anche sulla funzionalità, un cane da caccia pauroso... Non sarà certo utile alla sua funzione anche se bellissimo da esporre nel ring... Non bisogna però dimenticarci che bello si, ma non è nato per le sfilate è nato per cacciare. E questo vale per tutte le altre razze in cui purtroppo si trascura il alto caratteriale, spesso perché gli allevatori non hanno tempo, hanno troppi cani, troppe spese per far seguire il cane da esperti, troppo impegno... E il lato comportamentale va al gas... E si esce già dal codice dell'allevatore... Ma chi se frega se poi i cani sono belli e fighi, o sanissimi... Beh un cane bello, figo e sanissimo al canile, soffre, soffre ugualmente! Quindi se gli allevatori avessero meno cani, ma garantissero a tutti una corretta socializzazione, tenore di vita psicofisica, lavoro educazione, esercizio, credo ci sarebbero meno problemi per i futuri neoproprietari. Meno quantità, più qualità... Ma questo prevede meno soldi per l'allevatore. Non considerando poi la competenza delle madri ecc.. Questo lo tratteremo poi sennò addio. Per valutare il carattere ci sono test attitudinali, prove ecc... Ma il vero carattere lo valuta chi ci vive per cui si torna all'etica che si diceva all'inizio... Alla coscienza dei singoli e alla morale... Certo poi il cane che non ha problemi lo dimostra ogni giorno nelle sue relazioni, se ne ha.. Se un cane non esce mai dal box o non ve lo fanno vedere... Beh qualcosa non vah... In un allevamento in cui non si può  entrare a sorpresa o non vi fanno entrare se non con lungo preavviso... Beh qualche domanda fatevela.
Sarebbe da dire molto altro, ma mi fermo qui.

POI: "Selezionare con l’obiettivo di migliorare la qualità della razza, secondo quanto previsto dallo standard di razza ufficiale (FCI)."
Quindi tutto ciò che si discosta... NO! Colori assurdi, pelo diverso da quanto detto, occhi diversi, misure diverse, taglie diverse, caratteri diversi... NO NO NO! I portatori di quelle caratteristiche non si faranno riprodurre. O almeno si cercherà di limitarne la riproduzione se proprio sotto tanti altri aspetti valgono, ma di certo non si renderanno stalloni o fattrici di punta. Questo è facile con occhio esperto e pareri di esperti.

POI:Non agire come prestanome per la registrazione al libro genealogico di riproduttori o di cucciolate. E: Osservare la normativa e i regolamenti dell’ENCI e delle associazioni da esso riconosciute.
Questo non necessita discussione, ma è importante ai fini del codice!

POI:Far riprodurre solo cani iscritti al libro genealogico italiano o a libri esteri riconosciuti dalla Federazione Cinologica Internazionale."
Sarebbe carino anche non gestire i LIR o i documenti come ci pare e fare test del DNA obbligatori per tutti i cani per verificare che davvero siano quei cani e non altri o qualcosa d'altro. Ma questo è solo auspicabile finché non saranno fatti regolamenti apposito ognuno è libero di non fare il test del DNA al proprio cane, e gli allevatori non eticamente corretti di fare tutte le manfrine del caso.


Non vendere cani non iscritti al libro genealogico.
E' ovvio che un cane senza pedigree è a tutti gli effetti un meticcio pertanto non può essere venduto, ovvero non si possono percepire soldi dalla sua cessione. Non vuol dire niente "te lo metto meno se non vuoi il pedigree" come si sente spesso... Se non mi dai il pedigree non è di razza e non  lo pago! Il pedigree serve anche per accoppiare i cani riproduttori, vedi punto sopra, e attesta che il cane è frutto si un lavoro e che deve essere retribuito, poco o tanto non importa. Senza pedigree non si paga.

Far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste o impedimenti a una corretta funzionalità o portatori di patologie ereditarie rilevate. 
Come detto sopra i cani con patologie manifeste o impedimenti o portatori non vanno fatti riprodurre. Le norme per gli accoppiamenti prevedono delle regole per ogni patologia. Per esempio per la mielopatia è impensabile accoppiare due portatori, assurdo accoppiare i malati... Per ulteriori informazioni genetiche specifiche contattare i ricercatori in genetica e leggere i loro articoli. Anche qui confrontarsi colo con genetisti e ricercatori per sapere la verità.
I cani con criptorchidismo non vanno riprodotti, e per la displasia del gomito si può accoppiare fino a BL, ovvero gradi 1 e dell'anca fino alla C ovvero lieve displasia se il riproduttore merita e a seconda della razza. Per le altre malattie non ci sono regole specifiche sta solo al buon senso.. Per cui... AIUTOOOOO! Ma anche qui si vede il buon allevatore dal commerciante!

Rendere accessibili gli esiti diagnostici di patologie ereditarie prima dell’accoppiamento, ai proprietari dello
stallone o della fattrice del quale o a favore della quale viene richiesta la prestazione di monta.
Renderli accessibili a tutti sarebbe anche meglio... I test a volte spariscono nel nulla, o non vengono resi noti, o chissà come vanno nel dimenticatoio e non vengono mai ufficializzati. La verità e la trasparenza rientrano a mio avviso nell'etica, e non solo verso lo stallone o fattrice, ma anche verso tutti coloro che si avvicinano al cane... Soprattutto verso i neoproprietari. Il cane può avere anche dei difetti, se li so posso decidere di prenderlo o meno, ma se non li so è frode. Ovvero vendita volontaria di una cosa per un'altra. Gli allevatori per primi dovrebbero e devono farlo, o anche chi si reputa tale.

Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo anziane. Dopo i sette
anni di età è opportuno ottenere un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione.

Pare ovvio... Ma non lo è. Non si accoppia volontariamente una cagna la primo calore, perché molto probabilmente non è mentalmente pronta per essere una madre e la gravidanza potrebbe alterare il suo equilibrio psichico. E non è pronta nemmeno somaticamente, perché la maturità sessuale compare al 65% di media dello sviluppo somatico, quindi la sua struttura e il suo fisico non sono pronti per sostenere una gravidanza che potrebbe inficiare il cane in modo anche grave e permanente. Per questo spesso in natura i primi calori sono silenti e non rilevati nemmeno dai maschi... Per dare tempo alle femmine di essere pronte e noi non abbiamo il diritto di mettere a rischio la salute psicofisica di un cane per fare più soldi e prima. Lo stesso vale per i i cani oltre sette anni. L'età comporta infarcimento di grasso, lassità legamentose e altre conseguente fisiologiche che una gravidanza metterebbe seriamente a rischio la salute del cane. E' vero che i cani non vanno in menopausa, ma i loro interestri aumentano, ovvero gli estri sono sempre più lontai nel tempo e spesso non sono nemmeno fertili... Quindi non di accoppiano cani troppo giovani o anziani.

Per le razze in cui sono richiesti test comportamentali, rendere accessibili gli esiti delle valutazioni prima dell'accoppiamento

Occuparsi del carattere anche in quelle razze in cui test non sono previsti è d'obbligo comunque... vedi sopra.

Rilevare e registrare in modo accurato i dati di allevamento. Facile!

Nell’allevamento impiegare solo soggetti che possono riprodursi in modo naturale. Evitare l’impiego della inseminazione artificiale (I.A.) per quei soggetti non in grado di accoppiarsi naturalmente.

Fatto salvo per le razze che non possono accoppiarsi in modo naturale... vedi Basset... 

Evitare di far riprodurre cani con reazioni comportamentali deviate come paura esagerata o aggressività. 
Ehm ebbene si anche questo sta nel codice dell'allevatore... E qui casca l'asino per molte e molte razze... Ma molte molte molte... Alcuni rimarrebbero così pochi ma così pochi come riproduttori visto come siamo messi che si arriverebbe vicini all'estinzione. Ma perché questo? Perché gli allevatori non seguono le regole... Non aggiungerò altro... che è meglio!

E’ opportuno che una fattrice, a salvaguardia del suo benessere, non abbia più di cinque cucciolate nella sua vita. E' opportuno... Chi ci tieni al cane... E non solo al soldo probabilmente seguirà questo consiglio... E chi compra i cani potrà valutarlo con un parametro in più a mio avviso... Possibilmente da veterinario aggiungerei anche di non usare tutti i calori.. Ma di lasciare un pò di riposo.... Mi pare ovvio no!

Non essere dedito ad abituale commercio di cani da lui non allevati. 
Fornire informazioni veritiere e complete sui cani del proprio allevamento. 
Fare pubblicità del proprio allevamento e dei propri cani in modo onesto, e veritiero.
Non offrire cani a vendite per corrispondenza o come premio in competizioni o lotterie.






Anche questo sembra ovvio e facile... Ma Rifletteteci un pò e vedrete che non tutto tutto torna a dire il vero vero... 

Non consegnare cuccioli prima dei 60 giorni di vita. Qui purtroppo casca un altro asino.... I 60 giorni di gita sono fondamentali al cucciolo per apprendere cose importantissime per le sue relazioni future e per i suoi atteggiamenti da cane corretto da adulto. Molti trascurano questi dettagli che sono fondamentali... Cose come l'inibizione al morso, il comportamento coi co-specifici, parte della comunicazione necessitano di 60 giorni almeno... I cuccioli dati prima del tempo rischiano di avere delle carenze a livello educativo materno e dei fratelli che a volte possono creare problemi anche molto molto gravi nell'adulto. Quindi esigete che i cuccioli stiano con la madre fino a 60 giorni... Oltre che al codice lo dice anche la legge e oltre a questo partirete da un cane che di base è già un pò più equilibrato.

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Assicurarsi che l’acquirente si renda conto della responsabilità di detenere un cane e sia conscio delle
caratteristiche morfologiche e comportamentali della razza. Qui ci casca un altro asino... E non mi dilungo a parlarne tanto si sa già che per certe razze che fanno figo si punta al soldo e spesso gli allevatori non si preoccupano nemmeno di sapere dove vada il cane, che vita condurrà e quant'altro.

Informare preferibilmente per iscritto l’acquirente sulla genealogia, sull’alimentazione avuta, i trattamenti
antiparassitari e immunizzanti effettuati, e fornire indicazioni e consigli per una corretta socializzazione.

Fine... Sembra poco ma non è poco. Per ogni punto ci sarebbe da aprire un post a sè... Da quanto è ampio e complesso. Ma anche scorrendolo così ci si rende conto che pochi, ma davvero pochi possono parlare di selezione e dirsi allevatori... Allevatore e Selezione sono due parole che presuppongono, conoscenze, competenze, lavoro, fatica, studio... Non sono parole che possono essere prese alla leggera. Poi Avendo competenza conoscenza e studio alle spalle occorre anche buon senso, onestà, serietà, passione, etica. E qui la cosa si complica. Io ho fatto cadere pochi asini... Ma credo ne cadrebbero molti molti di più... E gli illeciti a vedere questo semplice codice sono molti molti molti.
MI fermo qui perché vi ho già annoiato... Solo un paio di domandine:
Dopo tutto ciò, quanti ALLEVATORI che fanno SELEZIONE conoscete?
Quanti di quelli che parlano di ALLEVAMENTO E SELEZIONE sanno quello che dicono?