sabato 7 dicembre 2013

Cucciolata: chi, come, perchè... qualche riflessione.

Le tanto discusse cucciolate, la tanto discussa selezione dei nostri amati cani... Tante tante discussioni, ma alla fine chi è che fa davvero selezione? Dato che questa parola è tanto abusata e tanto usata che alla fine se ne perde il reale significato... Secondo il mio modestissimo parere di consulente dell'educazione e di veterinario a fare Selezione non sono i piccoli allevamenti amatoriali, i piccoli allevamenti privati, i proprietari di un cane o due, che fanno una, forse due cucciolate l'anno a seconda della razza del loro cane... Loro secondo la regola dei grossi numeri non possono certo andare ad incidere in modo significativo con gli allevatori... Che dal canto loro sfornano almeno cinque, sei, sette, alcuni anche dieci o venti cucciolate l'anno... A seconda del numero delle fattrici e degli accoppiamenti che mettono in atto annualmente. Loro sono quelli che davvero fanno selezione. Questo non vuol dire che il piccolo, che si attribuisce il titolo di Kennel o allevamento amatoriale non debba seguire le regole dell'allevamento... Ma alla fine chi le conosce davvero le regole dell'allevatore? Chi le rispetta realmente? Con queste domande mi riferisco a piccoli privati come a grandi allevatori affermati perché le regole se ci sono valgono per tutti e non vuol dire che siamo in Italia il paese dei balocchi... Per parlare di selezione e di allevamento le regole vanno seguite, altrimenti non si è allevatori, ma commercianti di cani e la differenza non sta solo nella parola, non è solo letterale... Allora per fare chiarezza vediamo qualche punto del codice dell'allevatore.
Primo punto: cita così 
"L’ allevamento e la selezione del cane è associato a responsabilità di tipo etico che richiedono una gestione seria e onesta. Pertanto è fatto obbligo agli iscritti al Registro degli allevatori del libro genealogico del cane di razza di rispettare il seguente regolamento."

La responsabilità del così detto allevatore è etica! Dal greco antico εθος (o ήθος)èthos, "carattere", "comportamento", "costume".
Con la parola etica si definisce il comportamento corretto, lecito, giusto, quindi un allevatore ha le responsabilità di perseguire il suo scopo con etica, in modo serio ed onesto, per questo è stato creato un regolamento che vincoli la libertà dei singoli nell'usare i cani come fossero fabbriche. Ora già da questo primo assunto emergono le parole ONESTO e SERIO... Le ripeto solo per farle notare... Eticamente onesto ed eticamente serio... Esserlo soprattutto se si parla di soldi non è cosa semplice... Ma andiamo avanti.

Ma chi è l'allevatore ? Allevatore è colui che: 
"magistralmente ha la conoscenza, l'esperienza e la capacità di operare miglioramento genetico finalizzato ad una più funzionale e corretta anatomia e cognitività dell'animale."

Sorvolando sul significato di magistralmente... ovvero capacità magistrale, non comune, mi soffermerei sulle ultime parole. Non si parla nella definizione solo di miglioramento anatomico, finalizzato alla funzione ovviamente, quindi alla caccia nei cani da caccia, al riporto nei cani da riporto ecc... Ma anche di cognitività... Ovvero l'insieme di svariate abilità nell'utilizzare integrare  molteplici capacità cerebrali. Dato per appurato che ormai nel 2013 quasi 14 tutti noi vediamo il cane come animale cognitivo, ovvero dotato di ragionamento e capacità cerebrali, l'allevatore ha il compito di tentare di amplificarle... Quindi non si deve occupare solo degli angoli delle zampe, della struttura scheletrica, della conformazione a rettangolo, dell'inclinazione del gomito, della testa... Ma anche del cervello! E' suo compito valutare anche la cognitività dei riproduttori... E come possono farlo quegli allevatori che tengono i loro cani confinati in box senza mai tirarli fuori se non per la passeggiatina? Che non lavorano mai coi loro cani? Come possono migliorare e fare anche selezione cognitiva? Bohhh... 

Passiamo oltre. Ovviamente i cani devono essere tenuti in un certo modo... ovvero: 
"Mantenere i propri cani nelle migliori condizioni di benessere e salute, con adeguate cure, pulizia, igiene, esercizio fisico e contatto con le persone. Rispettare la normativa vigente sul benessere degli animali."
Su questo non voglio aggiungere nulla, spero vivamente che non occorra.... Va bene non tenere i soggetti perennemente in casa sul divano, ma nemmeno chiusi in box merdosi... Scusate il termine... La cura, l'igiene e l'ambiente sono fondamentali per evitare di consegnare cuccioli con parassitosi anche gravi, come può essere la giardia, citata lei perché molto frequente, o malattie da trascuratezza... Ma qui credo davvero che non occorra discuterci molti, tutti saranno concordi. Passiamo oltre. Andiamo a vedere cosa vuol dire fare selezione, questo mito di cui tutti parlano, ma che poi alla fine ben pochi conoscono...

Punto uno: Impegnarsi ad approfondire le conoscenze sulla razza, sul suo standard morfologico, sulle problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali, in modo da interpretare correttamente gli obiettivi di selezione.
Si parla di settori molto ampli, ma che comprendono tutto, non solo un aspetto del cane, vanno dallo standard morfologico che deve essere rispettato, alla salute, al carattere.
Per lo standard morfologico occorre recarsi in expò... Ebbene sì, nonostante quello che accada in expò... Che noi tutti sappiamo l'unico modo per non decidere arbitrariamente che il nostro cane è in strandard è leggerselo e farlo valutare da esperti di razza quali i giudici dovrebbero essere. Su questa mia frase ho messo il condizionale e capirete bene il perché, ma io ho optato anche per giudici stranieri scevri da mazzette o quanto altro si possa sospettare visto il trend. Comunque solo un giudice può dire se il cane è in standard e firmarlo... Non ci sono altri mezzi, se non deciderlo noi, ma in quel caso non c'è niente di provato e formalmente scritto. Ovviamente le cose basilari dello standard come la taglia, la struttura, il pelo e cose evidenti evidenti le possiamo vedere anche noi e a maggior ragione gli allevatori, e quindi possono escludere dalla razza quei soggetti che già senza il giudizio di un esperto non corrispondono alla standard... Per le sottogliezze occorre l'esperto. Per un lavoro di fino occorre l'esperto.
Per le problematiche sanitarie beh... A seconda delle razze ci sono principali patologie di rilievo, che si possono stabilire con test genetici alcune o con esami altre. La più famosa è la Displasia di anca e gomito, ma purtroppo come gli stessi esperti affermano ""Di questo argomento penso che tutti noi cinofili e soprattutto noi tecnici dovremo occuparci accuratamente poiché se è vero che se da un lato il cane è ancora a livello di giurisprudenza una "res" è anche vero che la genetica e quanto mai una scienza ben lungi dall'essere stata completamente compresa e quindi quando un allevatore nella sua selezione opera in modo corretto e attento a tutti gli strumenti a sua disposizione per evitare malattie ereditarie (esami ufficiali HD dei genitori e dei nonni, studio ove possibile della valore genetico stimato, uso di riproduttori al meglio delle attuali conoscenze scientifiche sani) non possa rispondere in modo assoluto del prodotto venduto." 
Quindi Fare sempre e comunque del nostro meglio per cercare di contenerla... Anche se siamo ben lungi dal comprenderla... Anche perché non abbiamo ancora mappato tutto il genoma umano, quindi cosa vogliamo saperne di quello del cane. Magari tra qualche secolo avremo di più, per ora bisogna solo cercare di fare del nostro meglio. 

Se ne avete voglia ci sono molte letture a riguardo, vi consiglio solo di leggere quelle scritte da medici o ricercatori e non da chi si arroga il diritto di saperne, perché come avete visto di danni se ne fanno tanti (vedi Onder in tv e toxoplasmosi) quindi se dovete fare e avere informazione, andate da esperti e lasciate che siano loro a dare le risposte e vedrete che spesso non ne hanno, perché in medicina certezze purtroppo non ce ne sono, che che se ne dica, perché la vita ci stupisce sempre. Abbiamo molte cose 
molto probabili, ma certezza reali poche, il sempre e il mai non esistono. Ad ogni modo compito dell'allevatore è cercare di contenere questa patologia. Ovvio se un soggetto risponde a tanti canoni ed è lievemente displasico lo si accoppia per cercare di passare gli altri canoni, come dicono i medici stessi, e se un soggetto è sanissimo ma pecca sotto tanti altri punti non lo si accoppia... Ma in questi articoli c'è scritto tutto quello che fa comodo sapere, anche per gli allevatori, informarsi è sempre bene se l'informazione viene da chi è nel settore ovviamente e da chi ci lavora.. 
Altra patologia ereditaria, di cui si parla poco è il criptorchidismo, ovvero la ritenzione dei testicolo o il monorchidismo, la ritenzione di uno dei testicoli. I cani criptorchidi o monorchidi non possono essere ammessi alla riproduzione, si parla del monorchide perché il criptorchide nella maggior parte dei casi è sterile. Nel maschio è facilmente visibile ovviamente, ma nella femmina no. Anche le femmine portano quel gene solo che non avendo testicoli non lo manifestano... Ma lo trasmettono ai cuccioli pertanto la ricerca dei cani portatori è abbastanza complessa e prevede di fare più di una cucciolata per vedere chi dei genitori è il responsabile e guardare anche l'albero genealogico. 
La mielopatia degenerativa è un'altra patologia grave, diciamo più grave delle sopra menzionate, che però fortunatamente è valutabile con un test genetico e basta accoppiare con criterio perchè non si manifesti... 
http://www.alessandroprota.it/mielopatia-degeneratina-del-caneuna-speranza-dal-naltrexone/
http://neurologiacanegatto.blogspot.it/2010/03/mielopatia-degenerativa-del-cane.html

Altri Link sono riservati alla categoria per cui non sono leggibili, ma potete trovarne altri in rete, mi raccomando scritti da veterinari o ricercatori, sempre affidarsi a persone del settore che ci lavorano che ci studiano che ci ricercano, non per sentito dire da internet, da mio cugino, amico, conoscente che magari lavora in ufficio. Rivolgersi a persone competenti e leggere cose scientifiche! .
Il fatto che possa essere eradicata e che ancora non lo sia... Porta a chiedersi se davvero gli allevatori stiano lavorando nel modo giusto... Ma è una domanda che non può avere risposta per cui andiamo oltre.
Poi ci sono altre patologie che nessuno nomina molto perché sebbene mortali non così famose, come insufficienze organiche (di fegato, pancreas, reni...), intolleranze alimentari, che rendono difficile la vita per cani e padroni, dermatiti, epilessia, e tante altre... In cui è stata ritrovata come per le sopra menzionate una componente genetica più o meno forte, ma gli studi sono ancora in corso. Però un allevatore che alleva con criterio dovrebbe considerare la patologie in toto, non solo quelle che gli danno dei fogliolini da esporre, perché la salute del cane non dipende solo, dal nanismo, o dal testicolo o dal gomito o dalle anche, la salute del cane dipende da tutte le strutture che lo compongono, siano tessuti duri o molli, quindi bando alle mode e pensiamo alla salute dei cani e sentite i veterinari che potranno darvi molte delucidazioni se preparati a riguardo. Se volete qualche parere chiedete pure, se potrò sono ben lieta di aiutarvi.
Poi eccoci al ginepraio COMPORTAMENTALI E FUNZIONALI.  Questo è un punto che purtroppo alcuni allevatori trascurano in modo esagerato e poi molti cani, finiscono dopo qualche anno al canile. Il comportamento è tanto importante da essere riportato anche nello standard! Eppure sembra contare di più l'aspetto morfologico... Sembra di vendere soprammobili spesso e non esseri senzienti in grado di pensare e agire a seconda delle loro attitudini, motivazioni ed esperienze. Beh non sono soprammobili e il comportamento è fondamentale come i punti sopra. I cani, di qualunque razza siano devono essere equilibrati. Con questa parola molto molto semplice si racchiude un mondo che esclude: aggressività diretta o rediretta, fobie, aggressività da paura, diffidenza estrema, ecc. Con la parola equilibrio credo si possa inquadrare un buon riproduttore, ma equilibrio in senso lato... Non credo sia importante se fa le feste alle persone e poi mangia i cani o viceversa, questo non è equilibrio, equilibrio vuol dire equilibrio... giusto mezzo. Mi dispiace vedere che in molte razze si tende a trascurare questo aspetto, che poi incide anche sulla funzionalità, un cane da caccia pauroso... Non sarà certo utile alla sua funzione anche se bellissimo da esporre nel ring... Non bisogna però dimenticarci che bello si, ma non è nato per le sfilate è nato per cacciare. E questo vale per tutte le altre razze in cui purtroppo si trascura il alto caratteriale, spesso perché gli allevatori non hanno tempo, hanno troppi cani, troppe spese per far seguire il cane da esperti, troppo impegno... E il lato comportamentale va al gas... E si esce già dal codice dell'allevatore... Ma chi se frega se poi i cani sono belli e fighi, o sanissimi... Beh un cane bello, figo e sanissimo al canile, soffre, soffre ugualmente! Quindi se gli allevatori avessero meno cani, ma garantissero a tutti una corretta socializzazione, tenore di vita psicofisica, lavoro educazione, esercizio, credo ci sarebbero meno problemi per i futuri neoproprietari. Meno quantità, più qualità... Ma questo prevede meno soldi per l'allevatore. Non considerando poi la competenza delle madri ecc.. Questo lo tratteremo poi sennò addio. Per valutare il carattere ci sono test attitudinali, prove ecc... Ma il vero carattere lo valuta chi ci vive per cui si torna all'etica che si diceva all'inizio... Alla coscienza dei singoli e alla morale... Certo poi il cane che non ha problemi lo dimostra ogni giorno nelle sue relazioni, se ne ha.. Se un cane non esce mai dal box o non ve lo fanno vedere... Beh qualcosa non vah... In un allevamento in cui non si può  entrare a sorpresa o non vi fanno entrare se non con lungo preavviso... Beh qualche domanda fatevela.
Sarebbe da dire molto altro, ma mi fermo qui.

POI: "Selezionare con l’obiettivo di migliorare la qualità della razza, secondo quanto previsto dallo standard di razza ufficiale (FCI)."
Quindi tutto ciò che si discosta... NO! Colori assurdi, pelo diverso da quanto detto, occhi diversi, misure diverse, taglie diverse, caratteri diversi... NO NO NO! I portatori di quelle caratteristiche non si faranno riprodurre. O almeno si cercherà di limitarne la riproduzione se proprio sotto tanti altri aspetti valgono, ma di certo non si renderanno stalloni o fattrici di punta. Questo è facile con occhio esperto e pareri di esperti.

POI:Non agire come prestanome per la registrazione al libro genealogico di riproduttori o di cucciolate. E: Osservare la normativa e i regolamenti dell’ENCI e delle associazioni da esso riconosciute.
Questo non necessita discussione, ma è importante ai fini del codice!

POI:Far riprodurre solo cani iscritti al libro genealogico italiano o a libri esteri riconosciuti dalla Federazione Cinologica Internazionale."
Sarebbe carino anche non gestire i LIR o i documenti come ci pare e fare test del DNA obbligatori per tutti i cani per verificare che davvero siano quei cani e non altri o qualcosa d'altro. Ma questo è solo auspicabile finché non saranno fatti regolamenti apposito ognuno è libero di non fare il test del DNA al proprio cane, e gli allevatori non eticamente corretti di fare tutte le manfrine del caso.


Non vendere cani non iscritti al libro genealogico.
E' ovvio che un cane senza pedigree è a tutti gli effetti un meticcio pertanto non può essere venduto, ovvero non si possono percepire soldi dalla sua cessione. Non vuol dire niente "te lo metto meno se non vuoi il pedigree" come si sente spesso... Se non mi dai il pedigree non è di razza e non  lo pago! Il pedigree serve anche per accoppiare i cani riproduttori, vedi punto sopra, e attesta che il cane è frutto si un lavoro e che deve essere retribuito, poco o tanto non importa. Senza pedigree non si paga.

Far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste o impedimenti a una corretta funzionalità o portatori di patologie ereditarie rilevate. 
Come detto sopra i cani con patologie manifeste o impedimenti o portatori non vanno fatti riprodurre. Le norme per gli accoppiamenti prevedono delle regole per ogni patologia. Per esempio per la mielopatia è impensabile accoppiare due portatori, assurdo accoppiare i malati... Per ulteriori informazioni genetiche specifiche contattare i ricercatori in genetica e leggere i loro articoli. Anche qui confrontarsi colo con genetisti e ricercatori per sapere la verità.
I cani con criptorchidismo non vanno riprodotti, e per la displasia del gomito si può accoppiare fino a BL, ovvero gradi 1 e dell'anca fino alla C ovvero lieve displasia se il riproduttore merita e a seconda della razza. Per le altre malattie non ci sono regole specifiche sta solo al buon senso.. Per cui... AIUTOOOOO! Ma anche qui si vede il buon allevatore dal commerciante!

Rendere accessibili gli esiti diagnostici di patologie ereditarie prima dell’accoppiamento, ai proprietari dello
stallone o della fattrice del quale o a favore della quale viene richiesta la prestazione di monta.
Renderli accessibili a tutti sarebbe anche meglio... I test a volte spariscono nel nulla, o non vengono resi noti, o chissà come vanno nel dimenticatoio e non vengono mai ufficializzati. La verità e la trasparenza rientrano a mio avviso nell'etica, e non solo verso lo stallone o fattrice, ma anche verso tutti coloro che si avvicinano al cane... Soprattutto verso i neoproprietari. Il cane può avere anche dei difetti, se li so posso decidere di prenderlo o meno, ma se non li so è frode. Ovvero vendita volontaria di una cosa per un'altra. Gli allevatori per primi dovrebbero e devono farlo, o anche chi si reputa tale.

Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo anziane. Dopo i sette
anni di età è opportuno ottenere un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione.

Pare ovvio... Ma non lo è. Non si accoppia volontariamente una cagna la primo calore, perché molto probabilmente non è mentalmente pronta per essere una madre e la gravidanza potrebbe alterare il suo equilibrio psichico. E non è pronta nemmeno somaticamente, perché la maturità sessuale compare al 65% di media dello sviluppo somatico, quindi la sua struttura e il suo fisico non sono pronti per sostenere una gravidanza che potrebbe inficiare il cane in modo anche grave e permanente. Per questo spesso in natura i primi calori sono silenti e non rilevati nemmeno dai maschi... Per dare tempo alle femmine di essere pronte e noi non abbiamo il diritto di mettere a rischio la salute psicofisica di un cane per fare più soldi e prima. Lo stesso vale per i i cani oltre sette anni. L'età comporta infarcimento di grasso, lassità legamentose e altre conseguente fisiologiche che una gravidanza metterebbe seriamente a rischio la salute del cane. E' vero che i cani non vanno in menopausa, ma i loro interestri aumentano, ovvero gli estri sono sempre più lontai nel tempo e spesso non sono nemmeno fertili... Quindi non di accoppiano cani troppo giovani o anziani.

Per le razze in cui sono richiesti test comportamentali, rendere accessibili gli esiti delle valutazioni prima dell'accoppiamento

Occuparsi del carattere anche in quelle razze in cui test non sono previsti è d'obbligo comunque... vedi sopra.

Rilevare e registrare in modo accurato i dati di allevamento. Facile!

Nell’allevamento impiegare solo soggetti che possono riprodursi in modo naturale. Evitare l’impiego della inseminazione artificiale (I.A.) per quei soggetti non in grado di accoppiarsi naturalmente.

Fatto salvo per le razze che non possono accoppiarsi in modo naturale... vedi Basset... 

Evitare di far riprodurre cani con reazioni comportamentali deviate come paura esagerata o aggressività. 
Ehm ebbene si anche questo sta nel codice dell'allevatore... E qui casca l'asino per molte e molte razze... Ma molte molte molte... Alcuni rimarrebbero così pochi ma così pochi come riproduttori visto come siamo messi che si arriverebbe vicini all'estinzione. Ma perché questo? Perché gli allevatori non seguono le regole... Non aggiungerò altro... che è meglio!

E’ opportuno che una fattrice, a salvaguardia del suo benessere, non abbia più di cinque cucciolate nella sua vita. E' opportuno... Chi ci tieni al cane... E non solo al soldo probabilmente seguirà questo consiglio... E chi compra i cani potrà valutarlo con un parametro in più a mio avviso... Possibilmente da veterinario aggiungerei anche di non usare tutti i calori.. Ma di lasciare un pò di riposo.... Mi pare ovvio no!

Non essere dedito ad abituale commercio di cani da lui non allevati. 
Fornire informazioni veritiere e complete sui cani del proprio allevamento. 
Fare pubblicità del proprio allevamento e dei propri cani in modo onesto, e veritiero.
Non offrire cani a vendite per corrispondenza o come premio in competizioni o lotterie.






Anche questo sembra ovvio e facile... Ma Rifletteteci un pò e vedrete che non tutto tutto torna a dire il vero vero... 

Non consegnare cuccioli prima dei 60 giorni di vita. Qui purtroppo casca un altro asino.... I 60 giorni di gita sono fondamentali al cucciolo per apprendere cose importantissime per le sue relazioni future e per i suoi atteggiamenti da cane corretto da adulto. Molti trascurano questi dettagli che sono fondamentali... Cose come l'inibizione al morso, il comportamento coi co-specifici, parte della comunicazione necessitano di 60 giorni almeno... I cuccioli dati prima del tempo rischiano di avere delle carenze a livello educativo materno e dei fratelli che a volte possono creare problemi anche molto molto gravi nell'adulto. Quindi esigete che i cuccioli stiano con la madre fino a 60 giorni... Oltre che al codice lo dice anche la legge e oltre a questo partirete da un cane che di base è già un pò più equilibrato.

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Assicurarsi che l’acquirente si renda conto della responsabilità di detenere un cane e sia conscio delle
caratteristiche morfologiche e comportamentali della razza. Qui ci casca un altro asino... E non mi dilungo a parlarne tanto si sa già che per certe razze che fanno figo si punta al soldo e spesso gli allevatori non si preoccupano nemmeno di sapere dove vada il cane, che vita condurrà e quant'altro.

Informare preferibilmente per iscritto l’acquirente sulla genealogia, sull’alimentazione avuta, i trattamenti
antiparassitari e immunizzanti effettuati, e fornire indicazioni e consigli per una corretta socializzazione.

Fine... Sembra poco ma non è poco. Per ogni punto ci sarebbe da aprire un post a sè... Da quanto è ampio e complesso. Ma anche scorrendolo così ci si rende conto che pochi, ma davvero pochi possono parlare di selezione e dirsi allevatori... Allevatore e Selezione sono due parole che presuppongono, conoscenze, competenze, lavoro, fatica, studio... Non sono parole che possono essere prese alla leggera. Poi Avendo competenza conoscenza e studio alle spalle occorre anche buon senso, onestà, serietà, passione, etica. E qui la cosa si complica. Io ho fatto cadere pochi asini... Ma credo ne cadrebbero molti molti di più... E gli illeciti a vedere questo semplice codice sono molti molti molti.
MI fermo qui perché vi ho già annoiato... Solo un paio di domandine:
Dopo tutto ciò, quanti ALLEVATORI che fanno SELEZIONE conoscete?
Quanti di quelli che parlano di ALLEVAMENTO E SELEZIONE sanno quello che dicono?


















2 commenti:

  1. Articolo molto interessante che permette molti spunti per riflettere. Sicuramente Allevare non è facile e non è da tutti, soprattutto per la mole di conoscenze che un vero Allevatore deve avere. Da dove cominciare quindi ad imparare e informarsi?

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  2. Hai ragione, sembra un mestiere facile, sembra che bastino un paio di cani e qualche cucciolata per diventare allevatore, ma non è così. La mole di conoscenze come tu dici è immensa e non si impara tutto da un momento all'altro, si apprende piano piano, si fanno degli errori sicuramente, che servono ad imparare molte cose e ci si migliora giorno giorno. Attenersi quanto possibile al codice dell'allevatore è un buon punto di partenza. Conoscere bene la razza che si intende allevare a me sembra un altro buon punto di partenza e da qui fare ricerche sui vari argomenti, informarsi da chi alleva da tempo,con serietà, sulle modalità migliori per partire con una buona base allevatoriale, e fare ancora ricerche e chiedere pareri ad esperti, a chiunque giri attorno al settore per aver chiaro lo scopo dell'allevamento e le modalità per intraprendere questo arduo percorso. Io non sono allevatore, ma mi incontro e scontro con questa categoria ogni giorno e vedo quanto sia complicato essere un Buon allevatore, di certo la cosa migliore sarebbe cercare di perseguire gli scopi della selezione partendo da qui, partendo dal codice e approfondendo ogni punto il più possibile.

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