venerdì 8 maggio 2015

Cavallo questo sconosciuto


CAVALLO QUESTO SCONOSCIUTO... Si parla tanto di benessere, ma poi...

Tutti noi proprietari e amanti dei cavalli crediamo sempre di fare il meglio per il nostro cavallo, ma spesso, in buona fede sottoponiamo i nostri animali a stili di vita del tutto innaturali per la loro etologia e struttura. Ovviamente non sono dalla parte di coloro che dicono che i cavalli non vanno montati e vanno solo ammirati nel pascolo... Il cavallo ad oggi è un atleta, uno sportivo, e quindi montiamo a cavallo, ma sarebbe buona cosa rispettare la sua essenza quando non siamo in sella e cercare di rispettarla anche quando SIAMO in sella. Rispettarla quando siamo in sella vuol dire secondo me lavorare ogni giorno per migliorare il nostro assetto in modo da non essere un pesante e ingombrante fardello per lui, che non è nato per sostenerci e avendo una struttura a Ponte sospeso, il suo punto debole è proprio dove noi abbiamo la sella. Sarebbe bene anche usare gli aiuti in modo corretto, poca mano, con morsi leggeri o meglio nulla, poiché la mucosa orale, il palato e la lingue sono zone sensibilissime per lui come per noi, poca gamba, senza speroni meglio, per evitare di ferire il sensibilissimo costato e costringerli il meno possibile a movimenti innaturale e stressanti per articolazioni e muscoli. Allenarli inoltre in modo idoneo ed etologico perché possano sopportare senza sforzo e magari anche con gioia il lavoro quotidiano.
La vita. Il cavallo è un animale di branco, ha bisogno del branco, isolarlo vuol dire porlo in situazione di non benessere. E non basta avere cavalli vicini di box, i cavalli sono animali da contatto tra loro... fanno grooming, camminano insieme, si riposano con la testa uno sull'altro, il contatto visivo conta poco e nulla nel loro etogramma.
Il cavallo si è evoluto per mangiare la maggior parte del tempo della sua giornata. Dare due pasti al giorno, magari che occupano anche poco tempo, costringe il suo sistema digerente a sopportare forti stress che possono portare a gravi conseguenze e la sua mente ad allontanarsi da ciò che realmente è portandolo a stress e comportamenti ossessivo compulsavi anche molto dannosi. Si nutre inoltre per lo più di vegetali poveri, non necessita di carichi eccessivi di proteine e tanto meno di zuccheri che non fanno altro che danneggiare il sistema digestivo e i suoi piedi già danneggiati molto spesso dalla ferratura, da molti considerata un male necessario, necessario si, ma solo per quei cavalli che non possono vivere in modo naturale e quindi avere zoccoli forti e sani da sopportare quasi tutto il lavoro. Per il lavoro che non possono sopportare ci sono le scarpette, molto tecnologiche ad oggi, che sopperiscono benissimo alla mancanza di ferri senza danneggiare una struttura perfetta e delicata come lo zoccolo. Il cavallo è nato anche per camminare la maggior parte del tempo... Chiuderlo in una stalla vuol dire procurargli noia, frustrazione e anche danni importanti al suo sistema di deambulazione. LA VISIONE DEL CAVALLO NATURALE, INTESA IN SENSO OLISTICO DEL TERMINE non è utopia, ci vuole però conoscenza (sapere in primo luogo chi è il cavallo), voglia (da qui parte tutto), pazienza (per alcune cose ci sono periodi di transizione importanti), tempo (il cavallo al paddock in compagnia non sarà sempre pulito e perfetto, sarà sporco, con qualche segno di morsi e magari anche felice). Più ci avvicineremo a quello che è il suo etogramma, più lo rispetteremo, più riusciremo a dargli ciò di cui ha bisogno, più al nostro fianco avremo un amico e soprattutto potremo parlare di BENESSERE del cavallo. Si parla tanto di maltrattamenti ed è vero ci sono cose assurde, al limite dell'umanità e della follia, ma non dovremo poi essere così certi nemmeno noi, che amiamo i nostri cavalli, di garantire il meglio per loro, il loro benessere... Perché sicuramente ci sono molte falle prima di arrivare al benessere. ma più punti realizzeremo più il nostro cavallo sarà felice!



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